Back to School 3.0

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In Italia c’è chi ha cominciato il 9, chi il 14, chi il 15 settembre. Poco importa.
Quel che è certo è che il ritorno a scuola rappresenta il principale evento del mese corrente e coinvolge non poche persone.
Tra questi, evidenziamo sicuramente:

  • I genitori, che accolgono l’inizio dell’anno scolastico con grande piacere visto che finalmente non dovranno più scomodare nonni, zii, e il parentado tutto per tenere il figlio mentre sono al lavoro.
  • I nonni, che, abituati a frequentare il parco, la gelateria, le giostre, le case degli amichetti dei nipoti, dovranno riabituarsi alla loro routine invernale e inventarsi nuove attività mattutine.
  • Il corpo docenti, che si troverà a riprendere in mano lezioni, ricreazioni, campanelle, note, votazioni, consigli di classe, mamme apprensive, mamme chioccia, mamme bambine, mammi e bidelle.
  • Le baby-sitter, che con tutte le probabilità del caso, dovranno trovarsi un nuovo lavoro.
  • I cani, i gatti ed altri animali domestici, che saranno forzatamente obbligati ad aumentare le ore di sonno, o di noia, o di tranquillità, nel caso in cui i bambini in questione fossero particolarmente vivaci.

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E poi ci sono loro, i veri protagonisti di questo amato e odiato “back to school”: bambini, ragazzini, adolescenti, che, in modo piuttosto repentino, passano dalla pacchia estiva alle tabelle di marcia pressanti che li accompagnano durante tutta la stagione invernale. Oltre alle lezioni, ai rientri pomeridiani, ai compiti per casa e alle verifiche in classe, i nostri beniamini si trovano le agende, per lo più virtuali, imbottite di impegni sportivi e musicali e formativi.

Se la penso in modo così perentorio, devo ammettere che non li invidio granché.
Se però penso a tutto il rituale che precede il rientro a scuola che tanto mi entusiasmava quando ero piccina, beh, un po’ di nostalgia la sento.
Con il termine rituale mi riferisco a quei momenti che precedevano la prima campanella e prevedevano:

  1. frequentazioni delle cartolerie: più cartolerie e più volte per cartoleria.
  2. selezione del diario (momento estremamente delicato, visto che il diario dura tutto l’anno)
  3. selezione dei quadernoni, delle penne e dell’astuccio (dopo aver verificato la condizione del materiale dello scorso anno)
  4. chiamare i/le compagni/e preferiti/e, confrontarsi, accordarsi per il solito ritrovo alla solita ora, scambiarsi le news.

Two pupils leaning on a pile of books while reading on touchpad

Ora che un po’ di anni sono passati, e che le innovazioni tecnologiche ci accompagnano quotidianamente e trasversalmente, la lista dei rituali si è un po’ ampliata.
Partiamo infatti dal presupposto che la stragrande maggioranza di alunni appartenenti all’epoca 3.0, i cosiddetti nativi digitali, maneggiano con disinvoltura gli strumenti tecnologici: il computer lo conoscono meglio dei propri genitori, per non parlare dei tablet, con cui hanno avuto a che a fare fin dalla prima infanzia, e degli smartphone, che viene regalato loro sempre prima nella tabella di marcia.

Computer boy

Un altro fatto importante è che anche i metodi di insegnamento stanno evolvendo, e anche qui la tecnologia fa da padrona. Sempre più spesso il materiale formativo viene trasferito digitalmente, attraverso files, piuttosto che analogicamente, con fotocopie o simile.
Ecco quindi che il kit scolastico deve arricchirsi di un piccolo ma essenziale oggettino: la chiavetta usb.

chiavette SUB tribe

Il bello è che, come il diario, il quaderno e l’astuccio, anche la chiavetta può rispecchiare i propri gusti e assumere forme, grafiche e sembianze dei personaggi preferiti, della serie animata o del supereroe.

E dove si trovano queste chiavette?
No, non nella cartoleria dietro casa dove andavo anni fa, ma nel favoloso mondo di Internet, nel sito dell’azienda Maikii.
C’è chi sceglierà uno dei mitici personaggi Marvel, chi opterà per i classici Disney, chi non potrà fare a meno della saga di Star Wars. E ovviamente, nessuno potrà resistere al fenomeno del momento: i Minions!

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Agnese Zanetti | Gushmag Network

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