Forse non sarà ancora arrivato il momento, ma è da anni che se ne parla: i carica batterie ad energia solare possono funzionare, e aiutare gli utenti dei dispositivi digitali nei momenti di emergenza.
Pensate a tutte le occasioni in cui potrebbero esservi utili: mentre viaggiate in auto il vostro telefono è morto ma vi serve assolutamente il GPS per raggiungere l’albergo, oppure state facendo un’escursione in montagna e necessitate di qualcosa che i boschi non possono assolutamente fornirvi, la corrente elettrica. Avete dimenticato a casa persino il vostro coloratissimo Power Bank, oppure anche lì è finita la carica…Per fortuna che c’è il sole!
Ma come funzionano i carica batterie ad energia solare?
Una cella fotovoltaica immagazzina la luce del sole, e si crea una corrente elettrica dovuta al movimento di elettroni allo stato libero, che portano una carica negativa. Il silicio presente all’interno della cella crea un campo elettrico, e i protoni rimasti liberi sprigionano una carica positiva. Connettendo questi due lati con un circuito esterno, gli elettroni iniziano a creare elettricità.
Qui sotto il processo spiegato bene, grazie a un’immagine del National Energy Education Development Project (fonte).
Quali sono i vantaggi dei carica batterie ad energia solare?
- Non necessitano di elettricità esterna per funzionare, ma solo del sole, offrendo così libertà di movimento
- Le celle solari non generano emissioni o rifiuti: i fotoni inutilizzati semplicemente trapassano il silicone o rimbalzano, come farebbero con ogni altro materiale.
È chiaro così che i carica batterie ad energia solare possono essere utili da due punti di vista, quello della comodità dell’utente e quello della sostenibilità ambientale.
Il mercato per il momento ci presenta due tipologie di base di carica batterie ad energia solare: un power bank esterno con delle celle fotovoltaiche, oppure uno schermo riflettente da applicare allo smartphone. Vediamoli entrambi.
Power bank con celle solari
Secondo un sito ben quotato di tecnologia, The Wire Cutter, il migliore dei modelli è il RAVPower, che può ricaricare al 100% la maggior parte degli smartphone alla velocità massima in poche ore, e un iPad Air 2 in quasi cinque ore di sole pieno.
Un’alternativa è il Cobra, che con la sua capacità di immagazzinare energia può consentire la ricarica dei dispositivi fino a 4000 ampere.
Lo scoglio principale di questi caricatori? Il prezzo, che è ancora superiore ai 60 euro in media.
Trasformare lo schermo in un pannello solare
La novità più grande arriva da SunPartner Technologies e 3M: di nome “Wysips”, si tratta di un sottile strato di cristallo che può essere incorporato su dei piccoli schermi come orologi, telefoni o tablet, e li può trasformare in dei pannelli solari.
Dall’esterno del telefono non si può vedere, in quanto completamente trasparente, e inizia a ricaricare la batteria del dispositivo ogni volta che la luce naturale o artificiale si riflette sullo schermo.
Questi schermi possono essere di supporto per integrare la ricarica di piccole percentuali della batteria, ma attualmente possono ricaricare completamente al massimo un e-book reader.
I carica batterie ad energia solare non sostituiranno i carica batterie!
E qui si apre la questione: i carica batterie ad energia solare potranno mai davvero sostituire i carica batterie elettrici o a batteria? Di sicuro non nei prossimi anni. Come è evidente poi dalla tecnologia Wysips applicata a uno smartwatch, l’effetto per ora appare chiaro: i gadget solari renderanno le ricariche meno frequenti, ma non le elimineranno mai. Potranno essere utili in occasioni di emergenza, ma non sono un’alternativa; piuttosto, un complemento.
Per ora, quindi, ma anche dopo, non dovete temere: potete continuare a sbizzarrirvi con i power bank, specie se puoi scegliere tra un’ampia gamma di prodotti in licenza come quelli di Tribe: Pixar, Disney, Marvel, DC Comics, Star Wars e molto altro!