L’attesa ormai sta per finire: a partire da Domenica 24 Aprile 2016 potremo tornare a parlare di draghi, di estranei, del (forse) redivivo John Snow e del trono più ambito e combattuto della televisione.
Domenica 24 Aprile, ore 21.00 americane (notte inoltrata qui da noi), sarò incollato ad HBO: gli occhi gonfi dal sonno, ma con quel senso di soddisfazione e di appagamento che ti arriva quando sai che stai per essere premiato.
Se mai mi dovessi addormentare, dovrò aspettare il giorno successivo per vedere l’episodio su Sky Atlantic, sottotitolato in italiano.
Tutti conosciamo Game of Thrones, almeno la maggior parte di quelli che stanno leggendo questo articolo. Tutti, chi più chi meno, lo amiamo: facile, quando unisci l’avventura, la fantascienza e il dramma (ah sì, anche il sesso) in un fantasy incredibilmente atipico per la televisione.
Stiamo parlando di un programma che è riuscito ad affermarsi negli anni in tutto il mondo, appassionando milioni e milioni di fan. A testimoniarlo sono i numeri, sempre in crescita a partire dalla prima stagione.
Il prossimo paragrafo riguarda il mio tardivo innamoramento per la serie tv: se non vi interessa, potrete direttamente andare a leggere il paragrafo successivo (tanto non me ne accorgo se lo fate).
La mia esperienza con Game of Thrones
Lo ammetto, non sono uno di quelli che hanno letto i libri di George R.R. Martin “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”.
Lo ammetto, non sono nemmeno uno di quelli che hanno iniziato ad appassionarsi alla serie sin dal primo episodio della prima stagione.
Se ragionassimo in termini di economia, per la precisione facendo riferimento a Roger e alla curva di adozione di un’innovazione (in questo caso di GoT), io farei parte della maggioranza tardiva, se non dei ritardatari.
Ho cominciato ad appassionarmi a GoT più o meno in prossimità della quinta stagione. Premetto che mi è sempre stata consigliata dagli amici, che per anni continuavano a ripetermi: “Se il tuo film preferito è il Signore degli Anelli (sì, colpevole), DEVI guardare GoT!”.
Ogni tanto beccavo qualche episodio alla televisione, ma cambiavo subito canale per evitare SPOILER. Mi era capitato piuttosto di vedere qualche episodio della parodia.
In cuor mio l’ho sempre saputo che prima o poi l’avrei vista, ma ho sempre tardato: vuoi perché mi trovavo di fronte a 40 episodi (che per uno studente significano 40 ore tolte allo studio, ovvero più o meno una sessione persa), vuoi perché sentivo che non era ancora venuto il momento per immergermi a capofitto nella visione della serie, ma che presto quel momento sarebbe arrivato.
Così fu: un binge watching fisicamente estenuante, che mi ha portato in poco più di una settimana a recuperare interamente il passo con la serie nell’estate del 2014.
Ne è certamente valsa la pena: dalla quinta stagione -lo so, sono un pivello ai vostri occhi- ogni settimana a combattere gli estranei assieme ai guardiani della notte, ogni settimana con Daenerys e i suoi draghi per avvicinarsi a quel trono di spade.
Ora l’attesa per la sesta stagione, quella di cui nemmeno i libri si sono occupati, è quasi finita.
Dove siamo rimasti
Abbiamo lasciato la quinta stagione con un episodio clamorosamente ricco di colpi di scena e che lascia moltissimi interrogativi, qui riassunti:
- l’omicidio di Ser Meryn da parte di Arya Stark, seguita dalla severa punizione inflitta alla ragazza dal Dio dei Mille Volti
- la vendetta di Brienne nei confronti di Stannis Baratheon, con il destino del Re volutamente lasciato in sospeso in quel fendente a mezz’aria
- il salto nel vuoto di Sansa Stark e del tormentato Theon Greyjoy per fuggire dal crudele Ramsey
- la morte di Marcella e il ritorno di Jaime Lannister a Palazzo del Re
- l’incontro di Daenerys con un numeroso e misterioso gruppo di dothraki
- la “camminata della vergogna” di Cercei Lannister per espiare i suoi peccati, il momento più potente di tutta la stagione
- la scena che tutti noi ricorderemo (e che probabilmente anche coloro che non guardano la serie conoscono) è certamente l’assassinio (?) di John Snow da parte dei guardiani della notte. Ma è veramente morto?
Season 6 is coming
Tutti questi scenari aperti costituiscono certamente ottimi motivi per tenermi sveglio la notte del 24 Aprile in attesa di sentire quella sigla interminabile.
Certo, se Game of Thrones fosse stato prodotto e realizzato da Netflix, non ci sarebbe da attendere ogni settimana per vedere un singolo episodio. A nostro malgrado, dovremo patire ogni settimana.
Ad oggi, l’ultimo video caricato dal canale YouTube ufficiale di Game of Thrones risale al 26 Marzo,
La caccia ai primi SPOILER è cominciata già da mesi: nel web trovate veramente di tutto, a partire dalle teorie di coloro i quali hanno letto tutti i libri di George R.R. Martin e che sono riusciti a leggere dietro le virgole qualcosa di nascosto, fino a quelli che hanno analizzato nei minimi particolari i vari trailer finora usciti, analizzando ogni singola inquadratura (come ad esempio questo) .
Molte di queste teorie, assieme alle ultime news, le potete trovare all’interno di siti come Game of Thrones Italy.
Insomma, non ci resta che aspettare. Nell’attesa, e per aiutarvi ad immagazzinare tutti i dati necessari per affrontare la prossima stagione, Tribe ha realizzato le chiavette USB:
Davide Panizzo
[…] al mio relatore). In più il mio amico Davide si divertiva a spoilerarmi cos’era successo in Game of Thrones prima della sesta stagione, quindi mezza storia in realtà la sapevo […]