Sembra il titolo di un film Marvel o DC Comics, ma in verità si tratta di qualcosa che ha una fortissima attinenza con la realtà: i superpoteri esistono davvero!
Spieghiamo meglio: si tratta di alcune “fortunate” mutazioni genetiche che, effettivamente, sono in grado di accrescere le nostre potenzialità…non trasformandoci in dei supereroi, ma sicuramente portando le nostre performance e capacità notevolmente sopra la media!
La super-velocità…o quasi!
Il gene ATCN3 è detto anche “Gene del Velocista” ed è presente in tutti noi. Accade, a volte, che questo possa subire una variazione e dare vita ad una sua “copia migliorata” in grado di determinare una maggiore capacità di sprint nei corridori, grazie alla codifica per una proteina (la alfa-actinina-3) che controlla le fibre muscolari a contrazione veloce. Uno studio del 2008 ha dimostrato che questa variazione genetica è presente in una copia nel 95% dei velocisti e in due copie nel 50% di essi.
C’è chi non dorme (quasi) mai
Non avete mai sentito parlare politici, imprenditori o scienziati del fatto che riescano a sentirsi totalmente riposati dopo aver dormito solo 4 ore? Beh, molto probabilmente questa capacità è dovuta ad una variante genetica, nello specifico nel gene hDEC2 e, quindi, è trasmissibile a livello familiare. È importante ricordare, comunque, che nonostante la percezione della stanchezza possa essere minore, dormire poco ha effetti molto negativi sulla salute.
Vi presentiamo un nuovo supereroe: il Supertaster!
Un quarto della popolazione mondiale può ritenersi Supertaster! Si tratta di persone che assaporano ogni boccone con maggiore intensità e, di conseguenza, sono più inclini a zuccherare molto il caffè e tendono ad evitare i cibi molto grassi. Questa capacità sembra derivante da una modifica del gene TAS2R38, che codifica per i recettori del sapore amaro.
Ossa indistruttibili
Una mutazione del gene LRP5, è in grado di rendere lo scheletro umano straordinariamente denso, pesante e a prova di frattura. Questa scoperta è stata resa possibile da alcuni scienziati della Yale School of Medicine analizzando il corredo genetico di una famiglia storicamente priva di problemi alle ossa.
Un cuore che non si spezza!
I livelli di colesterolo non dipendono solo dall’alimentazione, ma hanno anche una forte base genetica. Alcune mutazioni del gene che codifica per la proteina di trasferimento dei grassi (CETP) possono aiutare a regolare in maniera molto netta il colesterolo attivo, riducendo così l’insorgenza di malattie cardiovascolari nonostante qualche strappo in più alla regola.
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