Il viaggio è senza dubbio una delle azioni umane che ha risentito maggiormente dei cambiamenti sociali, economici, culturali e –soprattutto- tecnologici.
Il viaggio non è soltanto quello in cui si percorrono centinaia di km, si visitano mete nuove e si esce dai propri confini geografici. Viaggiare significa “trasferirsi da luogo a luogo, per lo più distanti l’uno dall’altro, con un mezzo di trasporto” (Treccani): viaggiare è dunque prendere il treno per andare all’università, andare in palestra in bicicletta, guidare l’auto fino all’ufficio, andare in autobus dai propri amici.
Come sta cambiando la concezione del viaggio oggi?
A parlare è la generazione Z europea, che corrisponde alle persone di età tra i 18 e i 24 anni: sono loro i principali interpreti delle maggiori rivoluzioni tecnologiche e innovative di questo tempo.
La generazione Z vive il proprio smartphone come un prolungamento delle proprie braccia, chatta muovendo le dita più velocemente di un pianista impazzito, racchiude nei propri dispositivi elettronici una mole di foto e video che supera la quantità di opere del Louvre, interpreta le novità tecnologiche come un potenziamento delle capacità umane e non come una limitazione.
Come concepisce la generazione Z il viaggio?
Secondo la nuova ricerca condotta da Xerox, Keeping Our Cities Moving: the European Urban Transportation Survey, la Generazione Z:
- vuole sistemi di trasporto smart
- desidera utilizzare automobili a guida autonoma
- aspira a servizi digitali intelligenti come le applicazioni integrate e pagamenti senza l’utilizzo di denaro contante.
Una grossa percentuale degli intervistati utilizza il proprio dispositivo portatile (smartphone o tablet) come strumento principale per pianificare i propri spostamenti e ricevere informazioni in merito al proprio viaggio.
In molti inoltre, attraverso l’uso di app, hanno già eliminato l’utilizzo di denaro contante per prediligere metodi di pagamento elettronici.
Come far funzionare l’evoluzione tecnologica?
Tali cambiamenti in chiave tecnologica devono essere supportati su due fronti:
- città predisposte ad essere smart, apertura mentale e fisica alla tecnologia, presenza di servizi intelligenti e integrati, addetti ai lavori (guidatori di mezzi di trasporto ad esempio) pronti al cambiamento;
- strumenti in grado di rendere i propri dispositivi sempre efficienti: la generazione Z infatti non può permettersi di avere il proprio smartphone scarico! Una delle soluzioni ad oggi più pratica risulta essere il power bank, un sistema portatile e tascabile capace di ricaricare il proprio dispositivo ovunque ci si trovi.
Per quanto riguarda il primo punto, in Europa è Parigi la città più smart: quasi la metà del campione di persone intervistate (47%) usa smartphone e tablet come strumento principale per programmare i propri spostamenti, contro a una media europea del 33%. A seguire, vi sono Londra e Francoforte. Non compare nessuna città italiana.
Riguardo al secondo punto, possiamo invece includere l’Italia: l’azienda trevigiana Maikii propone già da tempo i sopra descritti power bank. L’azienda in realtà non si limita a semplici “ricaricatori funzionali”: con il brand Tribe acquista le licenze più importanti e realizza power bank caratterizzati da grafiche ispirate a Star Wars, ai supereroi della Marvel, ai piccoli esserini gialli dei Minions, a Hello Kitty, ai classici personaggi Disney, e non solo.
Unire l’utile al dilettevole non è mai stato così semplice!
Buoni viaggi (rigorosamente smart) a tutti (over 24 compresi)!
Agnese Zanetti