La stampa 3d a portata di mano con lo smartphone

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In principio era la stampa a caratteri mobili di Gütenberg, più di cinque secoli fa. Nel corso del ventesimo secolo la stampa ha vissuto la sua epoca d’oro, fino ad essere data quasi per “spacciata” all’inizio del secolo successivo con l’avvento della stampa digitale. E poi è arrivata la stampa 3D, in realtà nata nel 1986 ma poi evolutasi e differenziatesi con nuove tecniche di stampa e nuovi materiali, fino a che nel 2016 non è divenuta “a portata di mano”. Ma come? Con la possibilità di eseguire delle stampe 3D direttamente dal proprio smartphone. Scopriamo la sua storia.

Cos’è la stampa 3D, e come si sta evolvendo

La stampa 3D è una tipologia di stampa volta a generare oggetti tridimensionali sulla base di un modello trasversale creato attraverso un software, a partire da un mezzo fluido in grado di alterare il suo stato fisico e divenire solido. Le sue applicazioni sono visibili moltissimi ambiti, a partire dall’industria e dall’edilizia fino all’ambito medico, alimentare e domestico. Insomma, la stampa 3D potrebbe portare innumerevoli vantaggi, soprattutto economici, agli utenti finali, se non una rivoluzione: secondo The Economist la stampa 3D potrebbe rappresentare una rivoluzione alla pari della macchina da stampa del 1450, il motore a vapore del 1750, e l’invenzione dei transistor nel 1950: “è impossibile prevedere l’impatto a lungo termine della stampa 3D. Ma la tecnologia sta arrivando, ed è probabile che sovverta ogni campo che tocchi.

3d printing

Per cosa si utilizza la stampa 3D?

La stampa 3D si utilizza nell’ingegneria e nell’architettura per visualizzare i modelli e i prototipi, ma è stata utilizzata anche in paleontologia per la ricostruzione di fossili o nell’archeologia per la riproduzione di manufatti antichi. La stampa 3D ha anche un’ottima applicazione in ambito medicale: dalla medicina legale, per la ricostruzione di ossa e organi danneggiati, fino all’ingegneria tissutale, le stampanti 3D potranno davvero rivoluzionare questo ambito. Oltre ai campi più “professionali”, le stampanti 3D hanno avuto anche una prima diffusione in ambito domestico e in ambito artistico, fino ad arrivare anche nei nostri smartphone.

Da Olo a Ono: la stampa 3D arriva su smartphone

Nata dall’idea di due italiani, Filippo Moroni e Pietro Gabriele, Olo è approdata su Kickstarter il 21 marzo 2016. Olo è una stampante 3D per smartphone che era disponibile sulla celebre piattaforma di crowdfunding a soli 99$. Il risultato? 16.180 sostenitori per più di 2,3 mln di dollari raccolti: impressionante, se si pensa che l’obiettivo iniziale era di soli 80.000 dollari.

Questo oggetto potrebbe diventare davvero rivoluzionario per il suo prezzo bassissimo: 99$ sono davvero una frazione rispetto ai prezzi delle altre stampanti 3D presenti sul mercato. La stampante, inoltre, pesa solo 780 grammi e ha dimensioni ridotte: è ideale per essere trasportata facilmente e per poter essere usata con maneggevolezza.

olo smartphone 3d printing resine

Per stampare un oggetto ci si può mettere da pochi minuti fino a qualche ora: dipende dalla dimensione del modello scelto. A partire da un modello da scegliere all’interno della app su smartphone, è sufficiente inserire la resina scelta dentro la stampante e chiudere il coperchio della stampante posizionato sopra lo smartphone. Le resine, grazie alla luce a LED dello smartphone, si solidificano, e assumono la forma scelta dal proprio modello di partenza.

Le resine sono di tipo diverso, non solo per il colore ma anche per la durezza del materiale che vanno a creare, in modo da essere adatte per diversi scopi, non solo professionali ma anche ludici, così davvero chiunque potrà provare la stampa 3D dal proprio smartphone. Gli esempi di applicazione sono davvero molti: dal creativo artigianale fino al medico, dal designer fino all’utente comune.

Con OLO la stampa 3D potrebbe davvero essere alla portata di tutti: basterà solo una stampante dal costo quasi irrisorio rispetto alle sue alternative, uno smartphone e tanta creatività.

La campagna di Kickstarter ha avuto così tanto successo che le stampanti sono in consegna questo inverno, con un leggero ritardo. Questo ritardo è stato al cambio di logo e rebranding del prodotto, che è stato necessario per evitare una causa legale con un’azienda che minacciava azioni legali perché aveva lo stesso nome. Così Olo è diventata Ono. Il logo è cambiato, ma l’anima del progetto rimane.

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