Di cosa potrà mai parlare il primo articolo del nuovo social magazine siglato Maikii se non di ciò che incarna il motore primo dell’innovazione e del design thinking?
Forse l’avrete già immaginato: parlerà di ricerca e di tendenze, o ricerca di tendenza.
Già, perché in un’ottica globale, dove tutto cambia alla velocità della luce, dove la componente spazio-tempo assume un significato sempre più relativo e personalizzato, dove realtà virtuale e realtà materiale sono sempre più intimamente connesse, la ricerca appare fondamentale.
Ma cosa significa fare ricerca? Perché è così imprescindibile il continuo aggiornamento, il confronto con il resto del mondo, il pre-vedere le future dinamiche socio-culturali?
Ricorriamo al dono preziosissimo della sintesi per fissare tre punti fondamentali:
- la ricerca è uno stile di vita.
tendenza non significa moda.
il mondo virtuale/digitale sta divenendo tangibile.
Affermare che la ricerca è uno stile di vita, o un modo di pensare, o una forma mentis, sta ad indicare che con il termine ricerca non si vuole far riferimento a quella che ancora molti professionisti conducono in modo circoscritto per un determinato progetto, magari girovagando in rete e raccogliendo una serie di immagini già viste e straviste, si tratta piuttosto di un modo di vedere le cose, di una prospettiva differente. Fare ricerca è vedere qualcosa e pre-vedere ciò che questo qualcosa diventerà. Non è cosa da tutti.
Perché tendenza non vuol dire moda? Se la moda può essere descritta come l’espressione del gusto predominante (tipico) di una determinata società, la tendenza, come dice la parola stessa, è un “tendere a”, una disposizione verso qualcosa, ma anche una disposizione a evolversi. In questo senso la tendenza va oltre la moda.
E per quanto riguarda la tangibilità del mondo virtuale? Potrebbe sembrare un ossimoro, ma è pura attualità.
Vi dice niente l’espressione “internet of things”, o se vogliamo metterla in italiano, internet delle cose o degli oggetti intelligenti? Gli addetti ai lavori ormai non parlano d’altro: si tratta di un percorso (già avviato) nello sviluppo tecnologico in base al quale, attraverso la rete Internet, potenzialmente ogni oggetto della nostra esperienza quotidiana diventa parte della rete, diventa intelligente (smart objects). Tali oggetti si contraddistinguono perché possiedono una o più funzionalità di self-awereness, di interazione con l’ambiente circostante ed elaborazione dati, oltre che dalla capacità di connettersi e comunicare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate.
Qualche esempio? I parametri vitali di un paziente sono misurati autonomamente a domicilio (es. misuratore di pressione) e trasmessi quotidianamente alla struttura medica di riferimento, il paio di scarpe (o più in generale, qualsiasi capo di abbigliamento) è tracciato individualmente dalla produzione al cliente per garantire la sua originalità, la telecamera registra le informazioni e le elabora in locale, avvisando le autorità nel caso rilevi un evento critico, l’edificio capace di monitorare gli ambienti interni in un’ottica di risparmio energetico, comfort e sicurezza delle persone,… si potrebbe continuare all’infinito.
Le potenzialità sono incredibili, in ogni campo.
Volenti o nolenti ci troviamo ogni singolo giorno di fronte alla tecnologia, una tecnologia senza limiti possiamo dire.
Una tecnologia che porta con sé nuovi modelli relazionali: la cultura della community si sta affermando come una vera e propria realtà sociale e professionale, modificando in modo radicale i tradizionali meccanismi relazionali e reputazionali.
Una tecnologia che porta con sé molti rischi legati alla privacy: la cyber security, così viene chiamata, è sempre più una questione fondamentale, per la gestione della vita digitale e per la ricerca di uno spazio-tempo disconnesso.
Una tecnologia che porta con sé il bisogno sempre maggiore di figure altamente specializzate e competenti.
Una tecnologia che però non dimentica un concetto chiave: il fermento per la passione e la curiosità che muove la ricerca, la prospettiva diversa per un nuovo sguardo, le nuove destinazioni per (r)aggiungere nuovi traguardi…
Maikii parte da qui.
Agnese Zanetti
Gushmagger | Rubrica Sapore di Design