Smart City e Smart Citizens, per una città intelligente

Comments (0) Innovazione, TRIBE Social Magazine

Smart City
Pinterest

Si parla spesso di Smart City per intendere quel tipo di città che sviluppa idee innovative e che utilizza la tecnologia più avanzata per risolvere problemi diversi e offrire servizi migliori per i suoi cittadini. Ogni città, oggigiorno, ambisce a questo titolo. Ma è sufficiente mettere a disposizione questi provvedimenti per migliorare la vita della cittadinanza?

Un approccio è definito “smart” quando viene utilizzato un metodo strategico per raggiungere con successo un obiettivo, e quello della Smart City è di adottare politiche e strumenti che sappiano far fronte alla complessità crescente dell’urbanizzazione e garantire sviluppo e benessere per la comunità. Il punto di partenza, infatti, per far sì che una città diventi smart, è focalizzarsi su come effettivamente si può migliorare la qualità della vita.

smart city migliorare la qualità della vita

Negli ultimi anni, in Italia, sono nate diverse iniziative interessanti e con un ottimo potenziale in termini di innovazione, di creazione di occupazione, di sostenibilità ambientale e di risparmio economico. Sono stati creati, ad esempio:

  • sistemi di raccolta differenziata smart, che permettono di pagare solo il proprio consumo effettivo, grazie a una tecnologia che calcola la quantità di rifiuti prodotti
  • si sono sviluppate applicazioni per il recupero e la riqualificazione di edifici abbandonati
  • sono nati e continuano a diffondersi sempre di più, spazi di coworking e fablab.

In linea generale, si punta molto sui vantaggi dati dall’utilizzo delle nuove tecnologie, come la connettività e la digitalizzazione delle comunicazioni e dei servizi.

Riportando le parole di un’inchiesta del Corriere, che evidenzia alcune criticità delle Smart Cities in Italia, però, «le tecnologie facilitano le relazioni, ma da sole non fanno la differenza». Affinché questi progetti, infatti, non rimangano casi isolati, destinati a essere incompresi e inutilizzati, è importante fare un passo indietro.

La progettazione del piano per una Smart City deve sì partire dalle esigenze dei cittadini, ma non può basarsi solo sulle segnalazioni del singolo. Le istituzioni politico-amministrative devono fare in modo che la comunità si senta parte integrante del processo decisionale e diventi essa stessa promotrice di iniziative.

smart citizens

Come fa notare il “Vademecum per la città intelligente” promosso dall’Osservatorio nazionale Smart City, un processo partecipativo è un dialogo finalizzato alla presa di decisioni consensuali e condivise ma «se la partecipazione, tuttavia, non è reale e non produce un cambiamento determina un effetto elastico, quanto meno in termini di senso civico e responsabilità sociale, nonché uno scollamento significativo dall’operato del management pubblico».

La vera rivoluzione della Smart City è una progettazione partecipata, che richiede un processo di apprendimento collettivo, non solo informativo: riunire i cittadini per informarli di una problematica e dire loro cosa si intende fare a riguardo, non è efficace ai fini della creazione di comunità attiva. Per definire una strategia intelligente a lungo termine, che possa apportare cambiamenti duraturi, infatti, è necessario investire prima di tutto sulla formazione dei cittadini, per far nascere in loro la consapevolezza di essere parte determinante in questo processo.

cittadini intelligenti per una città intelligente

Solo allora, quando ci saranno i presupposti per la creazione di una cultura civica costituita da cittadini consapevoli, responsabili e direttamente coinvolti, si potrà attuare un piano di azione mirato e sviluppare progetti innovativi, efficaci ed efficienti.

Una Smart City quindi, per essere davvero smart, dev’essere prima di tutto una città che ascolta, coinvolge e co-progetta con i propri cittadini un futuro intelligente.

Comments

comments

Comments are closed.